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Mimmo Toscano
LA CHIAMATA DEGLI EROI
Il giorno arrivò. L’Uomo colla diede un’un occhiata distratta all’enorme salone e il suo sguardo andò a perdersi tra gli accesi colori che caratterizzavano gli abiti indossati da coloro che avevano l’onore di far parte del secondo clan più potente al mondo: gli EROI senza tempo, un’ associazione che riuniva ben duemila persone provenienti dai quattro angoli del globo la cui primaria missione consisteva nel soccorrere la gente nelle difficoltà quotidiane. Ad un osservatore distratto questo nutrito gruppo avrebbe potuto far pensare ad una festa in maschera organizzata per una qualche occasione speciale, ma John, alias l’uomo Colla, così chiamato per la sua straordinaria capacità di incollarsi a qualsiasi oggetto, sospettava che a rompere la solitudine dei guardiani della torre poteva essere solo un qualcosa di particolarmente grave. Tutti gli amici di un tempo, i più grandi eroi del pianeta, erano concentrati in quell’enorme salone, l’atmosfera appariva piuttosto rilassata, ridacchiavano e scherzavano parlando mille lingue diverse, sicché John dovette rispolverare tutto il suo sapere linguistico per cercare di venire a capo di qualche conversazione. In genere i nostri eroi potevano disporre di un traduttore universale che operava in tempo reale, ma in quell’occasione, l’uomo Colla ne era sprovvisto, avendolo smarrito da qualche parte nella fortezza. La base segreta degli eroi, detta anche la Torre, era ubicata nel bel mezzo di una zona desertica, sconosciuta ai più, donata all’Associazione dal Governo, per i servigi resi in passato, un pezzo di terra che non lasciava spazio all’immaginazione, dove la desolazione e il caldo regnavano sovrani. La rimpatriata era stata organizzata dall’ Uomo Muffa che li aveva convocati per comunicare una notizia che avrebbe in qualche modo rilanciato i nostri nel mondo degli uomini col costume, una nuova, straordinaria missione per consolidare in via definitiva l’uscita da un’inattività che li aveva visti appannati e infiacchiti nel corso degli ultimi mesi. Quella riunione fu come uno schiaffo che li aveva risvegliati dall’incubo di non essere più utili alla comunità, di essere, ormai, eroi superati, dai costumi e dalle vite sbiadite. L’altoparlante annunciò dei nomi che riecheggiarono in modo cupo nella grande sala: il primo nome ad essere chiamato fu proprio quello di John, seguirono l’uomo Turbante, l’uomo Invisibile, l’uomo Muffa, l’uomo Fango, lady Aquila, la donna Alcolica, la donna Soporifera e, in ultimo quello di lady Cicciona. Le figure si mossero all’unisono, imboccando la strada che conduceva verso la sala riunioni, mentre i non chiamati continuavano a tenere amabili quanto improbabili conversazioni, ben sapendo che sarebbero stati delucidati successivamente dalla padrona di casa: la donna Tappo.................
L'OTTAVO GIORNO
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Seth non vedeva ragioni per cui dovesse restare ancora nella bolla. Iniziò così un giro per la città in cerca di provviste visualizzando mentalmente le priorità a cui avrebbe dovuto fare fronte una volta ritornato nella sua Valle. Prese in seria considerazione la possibilità di ritirarsi, ma decise che avrebbe avuto modo di pensarci con calma durante il lungo viaggio di ritorno. Un vento gelido spazzò via insistenti nubi nere che minacciavano pioggia già da qualche giorno, mentre il sole riaffiorava timidamente da dietro le montagne che costeggiavano Oort, la capitale delle Sette Città. Osservò la fitta foresta che si estendeva a perdita d’occhio, le montagne ammantate di neve, l’acquedotto che attraversava il decumano principale ricoperto da fango e sterco, i lastroni in pietra spezzati in più parti dalla forza degli elementi: l’acqua piovana si infiltrava nelle lesioni, e ghiacciando, ne comprometteva l’integrità, pensò che l’inverno da quelle parti ……………..
OIL TRIP
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È strano come una serie di eventi tra loro concatenati possa a volte condurti in una direzione ben precisa dell’esistenza, farti scoprire il mondo in cui vivi. Ancora non so come ho fatto a cacciarmi in questa situazione. Pensare di affrontare una sfida del genere solo qualche anno fa sarebbe stato inimmaginabile. La mia mente è tuttora sovraffollata di pensieri e forse è proprio questa tremenda confusione che mi ha indotto a fare cose apparentemente stupide. Tutto ha avuto inizio quando John, mio caro amico d’infanzia, pensò bene di suggerirmi di incontrare Jerry Bucker, amministratore delegato della Star Century, per acquisire il sostegno di quello che sarebbe dovuto essere il principale sponsor della mia avventura. Grande multinazionale del petrolio, la Star Century, con sede a Londra, era solita adottare una politica rassicurante e trasmettere l’idea di una Compagnia vicina alla gente. Tale strategia prevedeva una serie di iniziative, a volte stravaganti, che avevano come fine ultimo quello di gettare fumo negli occhi di quanti vedessero nella Star Century un’associazione a delinquere, priva di scrupoli nell’ottenere profitti......
